Ultim’ora – ADDIO al DIRITTO di PRECEDENZA in Italia: ufficiale dal Governo, dal 7 Aprile sarà una giungla in strada: scatta la nuova regola del caos

Nel corso del 2025, alcune notizie diffuse online hanno generato confusione in merito a un approssimarsi circa l’abolizione del diritto di precedenza sulle strade italiane.
In realtà, il diritto di precedenza viene considerato annullato, in quanto sono entrate in vigore alcune modifiche normative e sperimentazioni locali che mirano a cambiare il modo in cui gli automobilisti si relazionano agli incroci.
La nuova regola, in particolare, fa riferimento a ciò che accade nel dettaglio nelle zone a traffico moderato e nei centri urbani.
Il diritto di precedenza è una regola fondamentale del Codice della Strada (CdS) e serve a regolare i flussi di traffico agli incroci o nei punti di conflitto, stabilendo chi deve fermarsi e chi può proseguire.
Le regole principali sono: dare precedenza a destra in assenza di segnaletica, rispettare i cartelli di stop e precedenza, dare la precedenza ai pedoni sulle strisce e fermarsi per far passare i veicoli su strada principale.
Queste regole non sono state eliminate, ovvero sia non spariscono di default, ma in verità sono state in qualche modo rimodulate in determinati contesti sperimentali.
Le novità del 2025: zone di “priorità condivisa”
In alcune città italiane, come Bologna, Milano, Torino e Firenze, sono stati introdotti progetti pilota ispirati al concetto europeo di “shared space” (spazio condiviso). In queste zone la segnaletica orizzontale e verticale è ridotta al minimo.
Non ci sono cartelli di precedenza: tutti i veicoli e i pedoni devono procedere con estrema cautela, mantenendo una velocità ridotta (20-30 km/h). Vige il principio della “negoziazione visiva”: ci si guarda e si cede il passo in base al buon senso. Lo scopo è ridurre l’aggressività alla guida, responsabilizzare i conducenti e aumentare la sicurezza, specialmente per ciclisti e pedoni.

Cosa dice il Codice della Strada
L’art. 145 del Codice della Strada stabilisce le regole sulla precedenza e rimane valido in tutto il territorio nazionale. Tuttavia, l’art. 6 del CdS consente ai comuni di regolamentare la circolazione nei centri abitati in modo autonomo, purché nel rispetto dei principi generali del Codice. Le sperimentazioni avviate nel 2025 sono autorizzate dal Ministero dei Trasporti e sono soggette a monitoraggio. In caso di esito negativo, si tornerà alla regolamentazione tradizionale.
Non sono mancate polemiche: alcuni automobilisti hanno denunciato confusione e rischi di incidente in mancanza di cartelli chiari. Altri ritengono che l’abolizione della segnaletica sia una minaccia alla sicurezza. Le associazioni dei consumatori chiedono maggiore informazione e segnalazione nelle aree coinvolte. Il diritto di precedenza in Italia non è stato annullato, ma in alcune aree urbane a traffico moderato si stanno sperimentando nuove modalità di convivenza stradale, che si basano più sul rispetto reciproco che sulle regole imposte. È fondamentale, comunque, che i conducenti siano informati e rispettino le norme generali del Codice della Strada, perché fuori dalle zone sperimentali le regole di precedenza restano pienamente in vigore.