“Se non usi l’auto, NON PAGHI IL BOLLO”: Salvini firma la RIFORMA, ufficiale, da Aprile la tassa sparisce se non stai guidando

Nel corso del 2025, il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha rilanciato l’idea di abolire o almeno ridurre drasticamente le tasse auto, in particolare il bollo auto, una delle imposte più odiate dagli italiani.
Il bollo, che è una tassa sul possesso del veicolo e non sull’effettivo utilizzo, è da anni al centro di polemiche per la sua scarsa equità e la sua incidenza su milioni di automobilisti.
La proposta di Salvini è chiara: stop al bollo e rimodulazione delle imposte. Un piano energico e vigoroso che potrebbe accontentare molti cittadini.
L’idea avanzata da Salvini è quella di superare il sistema attuale, che prevede il pagamento del bollo auto annualmente, e spostare la tassazione verso forme più legate all’uso reale del mezzo.
In sostanza, si punterebbe a far pagare chi inquina e chi effettivamente utilizza l’auto, e non chi la possiede ma magari la usa pochissimo.
Salvini vuole abolire il bollo auto
Una delle ipotesi sul tavolo sarebbe quella di eliminare il bollo per gran parte degli automobilisti, inserendo la tassazione nei carburanti (aumento delle accise), oppure rendendo il bollo un’imposta “una tantum” da versare al momento dell’acquisto. Secondo Salvini, il bollo è una tassa ingiusta e obsoleta, che penalizza anche le fasce più deboli, in particolare gli anziani o chi vive in zone rurali e ha bisogno dell’auto per necessità.
Inoltre, ha sottolineato come l’attuale sistema sia inefficiente anche dal punto di vista della riscossione: ogni anno lo Stato e le Regioni perdono centinaia di milioni per i bollo non pagati. L’abolizione della tassa avrebbe anche un effetto positivo sul mercato dell’auto, incentivando l’acquisto di nuovi veicoli e sostenendo l’intero comparto dell’automotive, oggi in difficoltà per via della transizione ecologica e delle nuove normative europee.

Le critiche aumentano: ecco cosa succede
Tuttavia, la proposta ha sollevato anche numerose perplessità. Il bollo è una tassa regionale, quindi le Regioni perderebbero una voce importante del proprio bilancio. In molte realtà locali, il bollo rappresenta una fonte di entrata fondamentale per il finanziamento di sanità, trasporti pubblici e servizi sociali.
Inoltre, il rischio di compensare il mancato gettito con l’aumento delle accise sui carburanti è stato criticato dalle associazioni dei consumatori: penalizzerebbe chi ha auto più vecchie e inquinanti, ma anche chi usa l’auto per lavorare o per motivi di salute. Al momento, non esiste ancora un disegno di legge ufficiale, ma solo dichiarazioni politiche e ipotesi allo studio. Tuttavia, la pressione per riformare la fiscalità sull’auto è crescente, anche in vista degli obiettivi ambientali che l’Italia deve rispettare entro il 2030.