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Posto di blocco, se guida la tua ragazza da oggi ti multano: butti via un capitale e rischi che ti appieda anche lei

Guidare l'auto di un'altra persona - fonte depositphotos.com - giornalemotori.it
Guidare l’auto di un’altra persona – fonte depositphotos.com – giornalemotori.it

Questo errore lo commettono in molti e le multe sono salatissime: ecco che cosa non devi mai fare e cosa dice la legge in proposito.

Se conosci le regole del Codice della strada non rischi niente: oggi ti parliamo di uno degli errori più commessi nel nostro paese, sottovalutato da tutti e infatti ha causato un sacco di multe, veramente salate.

Si tratta di un gesto veramente scontato: a chi non è mai capitato di prendere in prestito la macchina di un amico, di un fidanzato o fidanzata, oppure di un familiare? Lo facciamo per qualsiasi necessità, magari perché la nostra ha un guasto o perché l’abbiamo a sua volta prestata a qualcun altro. Il problema è che quasi nessuno conosce la legge che riguarda questo aspetto ed è severissima, dato che non è sempre possibile guidare una macchina che non è intestata a sé stessi.

In questo articolo parliamo proprio di questo: ecco cosa dice il Codice della strada in proposito e tutto quello che rischi se vieni beccato a guidare una macchina che non è intestata a te.

Guidare l’auto di un amico o di un fidanzato, è possibile?

La legge a proposito è decisamente chiara: è possibile guidare un’auto intestata ad un amico o a un familiare quando vi è necessità, ma le cose cambiano nel caso di un utilizzo prolungato nel tempo. In particolare, il limite temporale in vigore scatta superati i 30 giorni, periodo dopo il quale il nuovo guidatore va comunicato alla Motorizzazione.

In caso di irregolarità e se si viene beccati a guidare un’auto non propria dopo i 30 giorni, la multa che si rischia va da un minimo di 705 euro fino a 3.526.

Auto non intestata a sé stessi - fonte depositphotos.com - giornalemotori.it
Auto non intestata a sé stessi – fonte depositphotos.com – giornalemotori.it

Guidare l’auto di un familiare, in quali casi è concesso?

La situazione è diversa quando si parla di guidare l’auto intestata ad un familiare convivente. In questo caso, non esistono limiti temporali all’uso di una macchina se intestata per esempio a un genitore, a un fratello o ad una sorella convivente.

Anche in questo caso c’è una specifica: se il familiare di cui si usa l’auto non è un convivente, anche se è un genitore, vale la stessa regola relativi ad amici e conoscenti. Dopo 30 giorni bisogna segnalare il fatto alla motorizzazione per non rischiare una multa il cui è importo è uguale al primo caso.