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Nuova truffa carburante: usano il Bluetooth per rubare | Forze dell’ordine scioccate

Pompa di benzina – giornalemotori.it

Il carburante è diventato talmente caro che ogni giorno nascono nuovi sistemi per frodare. A volte le vittime sono gli automobilisti, altre volte gli stessi distributori. Come dire: chi la fa l’aspetti.

Le truffe alle pompe di benzina sono diventate un motivo ricorrente soprattutto negli ultimi tempi in cui benzina e gasolio sono usciti dalla portata delle tasche di molti automobilisti. 

Si sono allora iniziati a registrare i primi casi eclatanti di truffa che hanno primariamente visto come protagonisti i distributori. Ne abbiamo viste davvero di tutti i colori. L’esasperazione della gente che lavora in questo settore e l’instabilità del Brent hanno portato a situazioni davvero rocambolesche.

Tutti noi ricorderemo come solo un anno fa i distributori erano entrati così nel mirino delle Fiamme Gialle che avevano iniziato a scoperchiare un Vaso di Pandora da cui era nato un grande scandalo. Infatti, già i prezzi del carburante erano saliti in modo smisurato, in più rischiavamo ogni giorno di capitare nel distributore truffaldino. 

Erogatori che non erogano nulla

E qui sì che ci sta proprio a pennello dire: oltre al danno la beffa. Molti di noi si ricorderanno degli erogatori manomessi, alcuni addirittura comandati a distanza con un piccolo telecomando, altri definitivamente tarati per erogare una quantità inferiore di carburante ma senza destare alcun sospetto.

Il trucco era ai tempi stato svelato persino in uno video di TikTok, dove una giovane mostrava come il display segnava una quantità di benzina immessa ma dalla pompa non usciva proprio niente. Non sempre però le truffe sono state organizzate dai distributori. Diciamo che, stanchi di questi magheggi alcuni automobilisti hanno deciso di farsi giustizia da soli.

Bluetooth per auto – giornalemotori.it

Il trucco del Bluetooth

Si tratta un po’ del gioco di guardie e ladri, quando a un certo punto i ruoli dovevano invertirsi. Ecco allora che il truffatore si trasforma facilmente in truffato. Solo che il trucco questo volta è molto più high tech. Questa pratica è molto diffusa dallo scorso anno negli Stati Uniti, dove i ladri hanno iniziato a utilizzare tecniche di hacking Bluetooth per rubare il carburante dalle stazioni di servizio.

Il caso più recente risale allo scorso settembre, quando le autorità hanno arrestato un individuo colto in frangrante mentre utilizzava il Bluetooth del suo cellulare per introdursi nelle pompe delle stazioni di servizio e hackerarle. Con questa tecnica pare che il ladro sia riuscito a mettere le mani sull’equivalente di circa 3.000 dollari di carburante. La frode del Bluetooth ha creato un grande allarme perché ha mostrato a tutto il mondo come sia semplice attraverso la tecnologia introdursi nei sistemi informativi addomesticandoli secondo i propri scopi fraudolenti.