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Trucco dell’arancia: ecco spiegato come si fa a ingannare l’Autopilot di Tesla | Occhio perché funziona per davvero

Arance – giornalemotori.it

Sulle povere Tesla non si fa che parlare tutti i giorni. La loro guida autonoma è in effetti il fenomeno più discusso sul web. Tra accuse di malfunzionamenti ed elogi su una tecnologia all’avanguardia, vediamo come è facile ingannare il sistema.

Tesla è da tutti ritenuta un pioniere nel segmento delle auto elettriche. In effetti lo è. Nonostante ciò sono sempre state eclatanti le critiche a questo brand e spesso si è sparato a zero contro uno degli innovatori del settore automotive.

Andiamoci piano però. Bisogna riconoscere a Musk una grande visione di business e una strategia di marketing infallibile, non sbaglia un colpo, nel bene e nel male, ma qualcosa di oscuro c’è. In ogni caso, più fa parlare di sé e più il mito Tesla si alimenta.

Prova ne è il fatto che durante l’anno che si sta avviando a conclusione, almeno due  modelli Tesla sono stati tra i più venduti al mondo, rimanendo in cima alle classifiche di vendita per mesi. Poi sono arrivati i cinesi, e ora il colosso elettrico americano ha un grande sassolino nella scarpa. Si chiama BYD.

La più venduta, la più pericolosa?

Lotte di potere a parte, analizziamo un tema più squisitamente tecnologico: quello della guida autonoma. Il sistema più conosciuto al momento – anche se non certo il migliore – è l’Autopilot di Tesla. Se ne è parlato molto sul web a causa della sua presunta incompatibilità con uno standard di sicurezza adeguato, tanto è vero che il sistema fu per mesi nel mirino della NHTSA americana che chiedeva a Musk di spiegare il motivo di tante falle nel suo sistema di guida autonoma presumibilmente responsabile di ben 736 incidenti solo negli Stati Uniti.

Non sappiamo se davvero il magnate sia riuscito a convincere la NHTSA della bontà del suo sistema di guida autonoma, ma sappiamo che oggi sulle Tesla si può avere  a disposizione una versione più potente e precisa chiamata FSD (Full Self Driving). Ossia un tantino meglio. L’Autopilot infatti si suppone abbia provocato svariati incidenti e talvolta anche causato vittime.

Trucco sperimentato per ingannare Autopilot – giornalemotori.it (screenshot YouTube)

L’esperimento dell’arancia

Ma perché è successo questo? Da una parte perché gli automobilisti più imbecilli lo attivavano senza più badare alla strada, dall’altra perché il sistema, essendo una guida autonoma di Livello 2, ne aveva ancora di margine per migliorare la sua efficienza sulla strada. Ora, l’Autopilot ha le sue pecche, però ha anche un sistema di emergenza per obbligare il conducente a non farsi gli affari suoi come se fosse davvero un pilota automatico.

Così, se il conducente toglie le mani dal volante, un segnale acustico e un’illustrazione nel quadro strumenti gli ricordano di riprendere in mano il volante entro pochi secondi. Questa funzione rileva la forza quasi impercettibile esercitata dal peso delle mani sul volante. Ma è questo anche il suo problema principale. Infatti l’Autopilot può essere facilmente ingannato. Un utente del portale Tesla Reporter ha dimostrato in un video che basta una semplice arancia per farlo. Il trucco è semplice. Una volta attivato il sistema di guida autonoma, è sufficiente inserire il frutto tra le razze del volante e il suo centro. La pressione esercitata dall’arancia è in grado di ingannare i sensori, i quali a loro volta non mettano in allerta i segnali acustici e di movimento del volante per mantenere il veicolo all’interno della corsia e mantenere la distanza dal veicolo che precede. In questo modo, l’auto si guida da sola, non obbliga il conducente a raddrizzarla. Meglio però non provare a farlo, funziona ma è sconsigliato.