Home » Dietrofont allo stop auto a benzina? Chiesto il rinvio, mercati e consumatori confusi | Da quando non potranno guidarle più

Dietrofont allo stop auto a benzina? Chiesto il rinvio, mercati e consumatori confusi | Da quando non potranno guidarle più

Entro pochi anni ci sarà lo stop alla vendita di auto troppo inquinanti / giornalemotori.it

Fa discutere la scelta del governo di rinviare lo stop a benzina di qualche anno, e le case automobilistiche dicono la loro.

È fissato tra qualche anno lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel: si tratta di una scelta drastica, su cui non sono ovviamente mancato le discussioni. Ma è una decisione necessaria, constatato il livello troppo alto di inquinamento in cui il pianeta si trova.

E questo tipo di veicoli, in effetti, è proprio uno di quelli le cui emissioni sono più nocive nei confronti dell’ambiente. Per questo motivo, i diversi governi della Terra hanno deciso di intervenire fissando una data limite. Nel caso dell’Italia (e dell’Unione Europea) questa data è fissata al 2035.

Ma c’è un governo che, in controtendenza con le altre nazioni, ha deciso di posticipare questa data così importante. Inizialmente, era fissata per il 2030. E la scelta fa discutere, anche le aziende di auto.

Posticipato lo stop alle auto endotermiche: una decisione che fa discutere

La nazione di cui stiamo parlando è Regno Unito. La decisione era arrivata nel 2020 per mano dell’allora Primo ministro Boris Johnson, che aveva indetto il divieto di vendita di nuove auto a benzina e diesel a partire dal 2030. La legge faceva parte del suo piano mirato a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Ma ora, il governo britannico, a cui fa capo il Primo ministro Rishi Sunak, sta pensando di spostare questa data di qualche anno, adeguandolo a quella dell’Unione Europea.

La scelta fa discutere. In primis gli scienziati, perplessi da questa scelta così contro le necessità dell’ambiente, ma anche le case automobilistiche. D’altronde, il Regno Unito rappresenta uno dei mercati automobilistici più importanti, ma la quota di veicoli elettrici a batteria è bassa. Per adesso, parliamo circa del 10%, mentre quelli ibridi plug-in si attestano attorno al 7%.

La decisione arrivata dal Regno Unito fa discutere / giornalemotori.it

Volkswagen e Stellantis contro la scelta del Regno Unito

Sono state proprio le case automobilistiche a chiedere maggiore chiarezza a proposito di questa scelta. Dal gruppo britannico della Volkswagen, per esempio, è arrivata la domanda di un “quadro normativo chiaro e affidabile che crei certezza di mercato e fiducia dei consumatori”. Nella dichiarazione, l’azienda ha anche specificato che “sono necessari obiettivi vincolanti per il dispiegamento delle infrastrutture e gli incentivi per garantire la direzione di marcia”.

Della stessa opinione anche un portavoce di Stellantis, secondo cui i governi devono essere più chiari su leggi così importanti, in particolar modo quando si parla di questioni ambientali, il cui impatto sulla società è importante.