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Problemi di autonomia? Passiamo direttamente a questo carburante | Con 950 grammi 2.500 chillometri, è Guinness dei primati

Produzione energia rinnovabile – giornalemotori.it (foto iStock)

Il Guinness è stato raggiunto sulla pista di Immendingen, nel sud della Germania. Ci sono voluti 11 piloti alternati su turni di due ore per raggiungere un totale di 71,5 ore di guida ininterrotta

Anche il buon Sergio Marchionne lo aveva sempre detto: “sbagliato puntare su un solo cavallo“. Così anche noi forse dovremmo smetterla di intestardirci a cercare la quadra con le batterie più performanti possibili. La tecnologia della batteria per motori elettrici ha evidenziato già i suoi limiti. Sembra piuttosto difficile superarli come niente fosse.

Non esiste solo l’elettrico a batteria per abbattere in modo consistente le emissioni di CO2. Come ben sappiamo, sono allo studio tutta una serie di altre tecnologie e di altri carburanti alternativi per cercare di trovare la soluzione migliore alla mobilità del futuro.

L’elettricità sarà sempre più disponibile, aumenteranno le fonti rinnovabili di produzione da qui al 2030, tutto praticamente sarà elettrico. Con l’abbondanza di sole e vento che abbiamo su questa Terra, perché non creare energia gratis in abbondanza? Lo stiamo facendo e le previsioni dimostrano che arriveremo in breve a produrne quantità enormi attraverso le rinnovabili.

Come useremo tutta l’elettricità prodotta in futuro?

Dove la mettiamo questa energia? Nelle batterie delle nostre auto e nei condensatori? Non basterebbero ad accumularla tutta, andrebbe persino sprecata. Perché allora non pensare a una soluzione per utilizzare questo surplus energetico per produrre altre forme di energia, questa volta accumulabili ed utilizzabili in modo molto più efficiente rispetto alle batterie?

Questo si può già fare grazie all’idrogeno. Quando si parla di idrogeno, di solito ci si riferisce a veicoli che utilizzano la tecnologia delle celle a combustibile che permettono il funzionamento di un motore elettrico. Ma l’energia in questo caso non proviene da una batteria, bensì da una cella alimentata a idrogeno. Tutti pensano che il motore a idrogeno sia diverso da quello elettrico, in realtà però sono la stessa cosa, cambia solo la modalità di accumulo di energia.

Stazione rifornimento auto a idrogeno – giornalemotori.it (foto iStock)

Questo si chiama Futuro

Questo è un fattore chiave, perché dal grande potere energetico dato dell’idrogeno (in proporzione è 3-4 volte quello della benzina) è possibile ottenere non solo prestazioni superefficienti, ma anche autonomie mai viste con nessun altro genere di alimentazione. Per non parlare del fatto che si evitano alla base i gravi problemi di peso dati dalle enormi batterie per auto. Un veicolo elettrico con la tecnologia attuale può molto facilmente arrivare a pesare oltre 2 tonnellate, con evidenti conseguenze su asfalto, pneumatici e solidità delle infrastrutture in generale.

L’idrogeno offre un rapporto molto più elevato di energia per unità di massa e la cosa più interessante è che sarebbe anch’esso a impatto zero, producendo come unico residuo dal processo di trasformazione in energia solo un po’ d’acqua dal gas di scarico. Allo studio ci sono diversi progetti molto promettenti nel settore del trasporto pesante, ma oggi puntiamo l’attenzione su uno che distacca per la sua originalità. L’idea è stata sviluppata da un gruppo di studenti dell’Università Tecnica di Delft, nei Paesi Bassi. Gli studenti hanno messo a punto quella che è stata battezzata “Eco-Runner XIII“, un prototipo di city car a idrogeno che ha recentemente vinto il Guinness World Record per la più lunga distanza percorsa senza rifornimento. L’auto è infatti riuscita a percorrere ben 2.488,5 chilometri in tre giorni con un solo pieno di carburante (950 grammi di idrogeno). Un record che fa ben sperare nell’adozione futura di questo vettore energetico