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Elon Musk beffato ancora: tremenda notizia per il patron di Tesla

robotaxi tesla – giornalemotori.it

Le brutte notizie per Elon Musk sembrano non finire mai.

Nel novembre del 2021, le azioni di Tesla avevano raggiunto l’apice, ovvero a quota 415 dollari. Da allora, tuttavia, il titolo di Tesla ha cominciato a crollare, di circa il 72%.

Tutto questo per colpa delle preoccupazioni degli investitori, per quanto riguarda la contrazione della domanda, i prezzi in Cina, il calo di produzione, la carenza di manodopera e ovviamente le ripercussioni riguardo la decisione di acquistare il social Twitter, per ben 44 milioni di dollari.

Il fondatore del fondo speculativo Vso Capital Management, Alex Lagetko, racconta che “molti investitori, in particolare quelli individuali, che hanno investito somme molto ingenti del loro patrimonio in gran parte sulla base della fiducia che riponevano in Musk da molti anni, sono rimasti rapidamente scottati nei mesi successivi all’acquisizione, in particolare a dicembre, quando Musk ha venduto altre azioni, presumibilmente per finanziare le perdite di Twitter”.

Musk temporeggia, ma in Cina i robotaxi avanzano

Ora, Musk sembra che stia temporeggiando, ma in Cina i robotaxi stanno diventando già realtà. E prima di vedere i robotaxi di Tesla, che avrebbero già dovuto essere operativi nel 2022, dovremo aspettare fino al prossimo anno, nel 2024. O addirittura nel 2025. Ad ogni modo, nel resto del mondo ci sono molti altri innovatori che non lasciano il monopolio dei robotaxi a Musk.

Ci sono molte aziende, infatti, che hanno cominciato ad uscire dalla fase destinata ai test al fine di offrire dei servizi di robotaxi, ovvero di taxi a guida autonoma al 100%.

robotaxi tesla – giornalemotori.it

I robotaxi di Baidu e Pony.ai sono già realtà

Questo è il caso di una società cinese, Baidu, che detiene il servizio di robotaxi Apollo. Il servizio avrebbe già ottenuto l’ok per cominciare a far circolare la sua flotta di dieci veicoli creati per guidare autonomamente, all’interno di un parco tecnologico che è stato sviluppato direttamente dal governo di Pechino. Con questo permesso, l’azienda è riuscita a fare un passo in avanti rispetto a dicembre, mese in cui ottenne la concessione per la fase di test dei robotaxi.

Baidu ha costruito la sua fortuna grazie al motore di ricerca omonimo. Ma da poco meno di 5 anni, l’azienda ha cominciato a concentrare i suoi sforzi sulla guida autonoma. Ora, oltre a Pechino, potrà mettere in circolazione il suo servizio di robotaxi anche a Chongquing e a Wuhan. Oltre a Baidu, anche Pony.ai offre il suo servizio di robotaxi, supportato da Toyota. Pechino ha dato l’ok anche in questo caso a far circolare i robotaxi nella capitale.