Ricarica Auto Elettrica: quanto costa fare l’impianto a casa e quanto tempo occorre per ammortizzarlo

Può essere una valida scelta per risparmiare: ma vediamo insieme quanto costa fare l’impianto per la ricarica dell’auto elettrica.
Fortunatamente negli ultimi anni l’essere umano sembra aver cambiato registro per quanto riguarda la tutela dell’ambiente e questo ha portato ad interessanti cambiamenti anche nel settore dell’automobile.
Si spinge molto di più sull’elettrico e su fonti alternative al diesel e alla benzina, realizzando prodotti innovativi e che ampliano la possibilità di scelta del consumatore.
Ma purtroppo avere un’auto alimentata solo da una batteria elettrica vuol dire quasi sempre essere costretti a cercare le (poche) stazioni di ricarica in città.
A volte però installarne un impianto a casa potrebbe essere una scelta conveniente: vediamo quanto ci costerebbe.
Una soluzione fai da te
Avere un impianto di ricarica direttamente in garage, in cortile o comunque nelle vicinanze della propria casa è sicuramente una comodità di cui vorrebbero godere tutti i proprietari di questi veicoli.
In molti casi il rifornimento privato permette di avere la possibilità della “ricarica lenta”, ma chi dispone della corrente industriale trifase può ottenere una ricarica molto veloce grazie ad una potenza superiore.

Come installarla in casa
Per poter ricaricare privatamente la propria automobile esistono tre soluzioni. La prima consiste nell’installare una home station per rifornimento con contatore interno, separato però da quello domestico. In questo caso si può ottenere un risparmio grazie alla separazione delle bollette, oltre alla possibilità di programmare la ricarica e avere un controllo niente male sulle spese. Tuttavia il wall-box ha dei costi elevati e richiede l’allaccio di un nuovo contatore.
La seconda opzione è quella della home station collegata all’impianto domestico: nonostante i costi iniziali siano relativamente alti, la sicurezza per la procedura di ricarica è maggiore e il risparmio a lungo termine è comunque notevole. Ad ogni modo è richiesto un contratto di fornitura energetica da 4,5 o 6 kW, anziché quello da 3 kW.
Il terzo e ultimo metodo consiste nel ricaricare la macchina utilizzando direttamente una presa domestica da 230 Volt, solitamente mediante una spina Schuko. Non ci saranno quindi spese iniziali, ma è possibile che alcune vetture non siano predisposte a questa soluzione e inoltre vi è il rischio di far saltare la corrente.