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Test antidroga in strada, la Cassazione bacchetta Salvini: falsi positivi, e multe ingiuste I Ora pioveranno ricorsi

Test antidroga in strada non validi - fonte depositphotos.com - giornalemotori.it
Test antidroga in strada non validi – fonte depositphotos.com – giornalemotori.it

La questione continua a far discutere. E ora in proposito si è espressa anche la Cassazione: ecco la decisione storica.

Il primo mese di vita del nuovo Codice della strada non è stato di certo facile. Il decreto, entrato in vigore lo scorso 14 dicembre, sta rivoluzionando la vita per tutti gli automobilisti. Secondo il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini i primi dati sugli incidenti sono positivi e c’è da ben sperare per il futuro.

Nonostante quanto detto dal leader della Lega, però, le critiche non mancano di certo. Arrivano dall’opposizione, ma anche da parte di molti dei sostenitori dello stesso ministro. In particolare, ci sono alcuni questioni che fanno particolarmente discutere.

Al centro delle discussioni vi sono in particolare le modifiche apportate all’articolo 187. Si tratta dell’articolo che regola la guida sotto sostanze stupefacenti. Ci sono infatti alcune importanti novità su cui Salvini resta convinto, nonostante le polemiche e le critiche raccolte.

La novità principale è sicuramente l’eliminazione del requisito di “alterazione psico fisica” per far scattare le sanzioni. Ora è infatti sufficiente che si accerti che una persona abbia assunto droghe per configurare il reato, anche se queste sono state assunte giorni prima del test.

La Cassazione boccia la riforma di Matteo Salvini

Al centro delle rivendicazioni della Corte di Cassazione vi sono i test salivari antidroga, i nuovi strumenti usati dalle forze dell’ordine per accertare l’uso di sostanze stupefacenti. Le perplessità non sono poche, soprattutto per l’altissimo rischio di falsi positivi. Un rischio che ha spinto la Cassazione a mettere in discussione l’affidabilità di questi test.

La Corte di Cassazione ritiene infatti che ci siano test più adatti per essere certi che l’automobilista fermato sia effettivamente nelle condizioni non idonee alla guida. In particolare, ha spinto l’attenzione sugli esami del sangue, che offre una prova più sicura o diretta.

Droga alla guida - fonte stock.adobe - giornalemotoir.it
Droga alla guida – fonte stock.adobe – giornalemotoir.it

Serve un approccio più completo

Non è finita qui, perché la Cassazione ha anche ribadito che serve un controllo più globale del comportamento dell’automobilista. Esso deve includere l’osservazione di segni come la coordinazione dei movimenti, lo stato emotivo della persona o l’eloquio. In questo modo si può essere certi di non incappare in errori che possono far passare guai legali a persone in grado di guidare.

Nonostante le critiche, Salvini tira dritto. La sentenza della Corte di Cassazione potrebbe però rappresentare una svolta senza precedenti. Che cosa succederà?