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Targa estera in iTALIA, questo proprio NON lo puoi fare: 2.848 euro, confisca del mezzo e denuncia se ti beccano

Auto, il dispositivo che ti salva la targa - fonte Corporate+ - giornalemotori.it
Auto, il dispositivo che ti salva la targa – fonte Corporate+ – giornalemotori.it

Guidare un veicolo con targa estera in Italia è una pratica che negli ultimi anni è stata regolamentata in maniera più stringente, soprattutto per contrastare l’evasione fiscale e assicurativa.

Con il Decreto Sicurezza (D.L. 113/2018), poi convertito in legge, sono state introdotte regole precise per chi utilizza veicoli immatricolati all’estero sul territorio italiano, distinguendo tra residenti e non residenti, e prevedendo sanzioni severe in caso di violazioni.

Chi può guidare un’auto con targa estera in Italia? Facciamo subito chiarezza sull’aspetto principale di questa faccenda.

I cittadini non residenti in Italia possono liberamente circolare con un veicolo immatricolato all’estero senza limitazioni temporali, purché il mezzo sia in regola con la normativa del Paese di immatricolazione, incluso l’obbligo di assicurazione e revisione.

Chi risiede in Italia da oltre 60 giorni non può guidare un veicolo con targa estera, salvo alcune eccezioni previste dalla legge.

Divieto e regole ferree, NON si scherza più in Italia

Questo divieto è stato introdotto per evitare che cittadini italiani residenti sfruttino le targhe estere per non pagare il bollo auto, l’assicurazione italiana o evitare il pagamento di sanzioni amministrative. Esistono delle situazioni specifiche in cui i residenti possono utilizzare un’auto con targa estera.

I veicoli concessi in leasing o noleggio da un’azienda con sede legale in un altro Paese UE o SEE (Spazio Economico Europeo), ad esempio, purché il conducente abbia con sé un documento che attesti il contratto. Oppure quelli intestati a parenti residenti all’estero, purché venga presentata una dichiarazione del proprietario che autorizzi l’uso del mezzo. E poi quelli aziendali utilizzati da dipendenti o collaboratori di imprese straniere che svolgono attività temporanee in Italia.

Un'auto con targa della Romania - fonte Corporate+ - giornalemotori.it
Un’auto con targa della Romania – fonte Corporate+ – giornalemotori.it

Obbligo essenziale o sono guai: ecco cosa ti succede

In questi casi, è obbligatorio avere a bordo i documenti che dimostrino la legittimità dell’utilizzo del veicolo con targa estera. Se un residente in Italia intende utilizzare un veicolo con targa estera in modo continuativo, è obbligato a reimmatricolarlo in Italia entro 60 giorni dalla data di acquisto o di ingresso nel territorio italiano. Questo comporta il pagamento del bollo auto e di eventuali dazi doganali, se il veicolo proviene da Paesi extra-UE.

Chi guida un’auto con targa estera in violazione delle normative rischia sanzioni elevate: chi utilizza un veicolo con targa estera oltre i 60 giorni dalla residenza può essere multato con un importo che varia da 711 a 2.848 euro. Il veicolo può essere sottoposto a fermo amministrativo fino alla regolarizzazione o reimmatricolazione. Se entro 180 giorni dalla contestazione non viene regolarizzata la posizione, il veicolo può essere confiscato definitivamente.