Truffa delle Poste, automobilisti fregati sotto Natale: ti allettano così, e quando scopri tutto resti a piedi e in mutande
A Natale rischia di spopolare una truffa ormai fin troppo nota, che prende di mira gli automobilisti italiani: si tratta della celebre ‘truffa delle poste’. Spesso le vittime sono anziani o soggetti allettati da proposte che sembrano molto invoglianti. Ma non è così.
Negli ultimi anni, la cosiddetta “truffa auto alle Poste” ha fatto numerose vittime in tutta Italia, colpendo principalmente chi cerca di acquistare o vendere un veicolo online.
Questa frode sfrutta la fiducia dei cittadini nei servizi postali e nelle transazioni apparentemente sicure. Purtroppo molto spesso giocano sul filo dell’ingenuità delle vittime,
Ecco come funziona, quali sono i segnali d’allarme e come proteggersi. La cosa principale è conoscere i dettagli e comunque agire sempre con cautele
La truffa si sviluppa in diversi passaggi che partono sempre da un contatto iniziale e si sviluppano poi in modo diverso a seconda dei casi. Vediamo tutto.
La truffa delle poste: ecco come fregano gli automobilisti
Tutto inizia con un annuncio di vendita pubblicato su piattaforme online, come siti di compravendita o social network. Il truffatore, fingendosi un acquirente interessato, contatta il venditore e si mostra molto disponibile, spesso accettando il prezzo senza trattative.
Il truffatore propone di concludere la transazione tramite un servizio delle Poste, come PostePay o Poste Italiane, garantendo che il pagamento sarà immediato e sicuro.
A questo punto, invia al venditore un messaggio o una ricevuta fasulla che simula l’avvenuto pagamento. Il venditore, convinto di aver ricevuto il denaro, viene poi indotto a recarsi presso un ufficio postale o a effettuare un’operazione online. Il truffatore lo persuade a versare una somma di denaro con la scusa di coprire costi accessori, come spese di trasferimento o assicurazioni temporanee.
Ecco cosa succede subito dopo
Dopo aver ottenuto il denaro, il truffatore sparisce senza lasciare traccia. Il venditore, a quel punto, si rende conto che il pagamento originale non è mai stato effettuato. Puoi però cogliere alcuni segnali d’allarme. L’acquirente ad esempio insiste per usare metodi di pagamento non verificabili o invia ricevute di pagamento poco credibili. Viene richiesto un anticipo o un pagamento per spese accessorie.
Le comunicazioni poi avvengono solo tramite messaggi o chiamate, evitando incontri di persona. Come Proteggersi? Non consegnare mai un veicolo né inviare denaro prima di aver verificato l’effettiva disponibilità dei fondi sul tuo conto. Prediligi metodi di pagamento tracciabili e sicuri, come bonifici bancari certificati. Richiedi informazioni verificabili sull’acquirente e valuta la possibilità di concludere l’accordo di persona.