Home » Truffa del disco orario, l’evergreen dei furbetti ora ha le ore contate: ecco perché

Truffa del disco orario, l’evergreen dei furbetti ora ha le ore contate: ecco perché

Disco orario
Un disco orario – giornalemotori.it

Torna a spopolare in questo mese di Novembre una truffa stradale tra le più note, volte ad aggirare il vincolo dei parcheggi a tempo e a pagamento.

Parliamo della truffa del disco orario: l’evergreen dei furbetti, però, ora ha le ore contate e non ci saranno più chance per chi vuole approfittarsene: ecco perché.

La truffa del disco orario è una pratica fraudolenta che sfrutta le aree di sosta regolamentate dal tempo.

Queste aree, spesso situate in prossimità di centri urbani o zone commerciali, richiedono l’utilizzo di un disco orario per indicare l’orario di arrivo e limitare il tempo di parcheggio.

I truffatori sfruttano questa regolamentazione per ingannare gli automobilisti e ottenere denaro in modo illecito. Il meccanismo della truffa è piuttosto noto, però, alle forze dell’ordine.

La truffa del disco orario: cosa fanno esattamente

La truffa si presenta solitamente in due modalità principali: in primo luogo con dei falsi avvisi di contravvenzione: i truffatori lasciano sul parabrezza delle auto parcheggiate un falso avviso di multa, spesso con loghi e grafica simili a quelli delle autorità locali. Nel foglio viene indicata una presunta irregolarità nell’utilizzo del disco orario, come l’assenza del disco o un errore nell’orario impostato. L’avviso invita l’automobilista a pagare una “sanzione ridotta” tramite un metodo di pagamento diretto (come bonifico bancario, PayPal o QR code). In realtà, non esiste alcuna multa ufficiale, e il denaro finisce direttamente nelle mani dei truffatori.

In alcune zone, i truffatori propongono la vendita di dischi orari “approvati” o “regolamentari” per pochi euro. Questi dischi sono in realtà comuni, ma i truffatori li presentano come obbligatori per evitare multe. Spesso operano vicino a parcheggi pubblici, sfruttando la confusione o la fretta degli automobilisti.

Un cartello che segnala l’obbligo di disco orario / foto di Comune di Ballabio / giornalemotori.it

Dove e quando avviene la truffa

Questa truffa si verifica principalmente in città o aree turistiche con alta rotazione di veicoli e un gran numero di turisti o visitatori occasionali, meno familiari con le regole locali. Le vittime ideali sono persone che non conoscono bene il funzionamento del disco orario o che si trovano in situazioni di fretta o stress.

Come proteggersi? Verificare, in primis, sempre gli avvisi: se trovi un avviso di multa sul parabrezza, controlla che sia emesso da un’autorità ufficiale. Le multe reali riportano logo, numero di protocollo e indicazioni precise. Diffidate poi sempre delle richieste di pagamento immediato: Le multe ufficiali non prevedono pagamenti tramite bonifico diretto a privati o QR code.