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Nausea in auto, fai come i marinai: in un attimo addio al mal d’auto

Mal d'auto
Il mal d’auto / giornalemotori.it

Moltissime persone amano l’auto alla follia ma, per qualche motivo a loro non così conosciuto, una volta che vi salgono, iniziano a sentirsi male, avvertendo fastidi: si chiama mal d’auto.

Tutti più o meno una o due volte nella vita abbiamo avvertito dei malesseri salendo a bordo di qualche mezzo di trasporto o oggetto in movimento: è una situazione più diffusa di quanto si creda.

Alcuni soffrono di abbondanti fastidi quando salgono sui treni, altri invece, in modo molto più accentuato quando si tratta di aerei, e i fastidi relativi al volo sono tanti, noti e molto trattati.

Ci sono poi situazioni parecchio diffuse, come quelle relative alle navi, barche, o comunque qualsiasi tipo di imbarcazione che fluttua sulle acque. Proprio il movimento ondoso dà molti fastidi.

Altri ancora soffrono salendo sulle giostre ai parchi, negli autobus, o in condizioni di precaria gravità: altri ancora, in auto. Il mal d’auto è diffuso e associato, appunto, a tutti questi altri casi.

Mal d’auto, un segreto per superarlo

Più o meno le situazioni di disagio avvertite possono essere comparate: alcuni avvertono una forte nausea e un crescente malessere da voltastomaco. Altri invece sentono vertigini o mancamento. Il punto è sempre legato ad un fastidio che, colpendo per lo più il tratto intestinale o la bocca dello stomaco, rischia di provocare dei malesseri prolungati, continuativi, anche parecchio invalidanti.

In marina, molti, per ovviare alla situazione piuttosto frequente del mal di mare, molti marinai hanno iniziato a utilizzare una tecnica che si affida molto all’auto controllo di tipo psicologico. Qualcuno ha provato a proiettarla anche sull’auto, ovviamente con delle differenze sostanziali, ma pare che possa avere una sua qualche efficacia. In che cosa consiste?

malessere – giornalemotori.it

Il segreto dei marinai: via al mal d’auto

Il segreto dei marinai consiste nel proiettarsi come idealmente verso una sorta di ‘orizzonte’ concettuale: che vuol dire? Dentro uno spazio chiuso, bisogna provare a far evadere il cervello, dandogli una informazione diversa da quella che ha percepito o sta percependo l’occhio.

Vale a dire? I marinai usano spesso i pali perimetrali della nave, fissandoli come punto di orizzonte per concentrarsi su quelli e non osservare né ‘fluttuare’ come fa la nave. Ma in auto come fare?

L’idea è quella di fissare, in verticale, un punto preciso o dentro o fuori dall’auto, dando profondità all’immagine, magari fissando fuori dai vetri qualcosa di lontano che però fa distrarre dalle immagini in movimento ravvicinate. Funzionerà? Al massimo, ci sono medicinali specifici.