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Risparmio carburante: in questo modo finirai per compromettere anche il motore | Il conto dal meccanico è super salato

Contagiri in zona rossa – giornalemotori.it (foto iStock)

Adottiamo spesso tecniche di guida che pensiamo innocue per la nostra auto ma che finiscono per danneggiare alcuni componenti chiave

Sappiamo bene che una delle priorità per ogni automobilista è risparmiare sul consumo di carburante. Priorità che soprattutto in questo periodo è diventata la principale preoccupazione per chi ancora guida auto con motore termico.

Di trucchi e sistemi per risparmiare carburante ne abbiamo una marea a disposizione. Si tratta solo di metterli in pratica tutti insieme per riuscire a tagliare un po’ le spese. In questa strategia anti-costo una delle pratiche più diffuse è guidare a bassi regimi.

Si sa che ‘tirare’ troppo le marce è certamente divertente, ma ha un impatto negativo sui consumi. Più saliamo di giri e più il motore consuma carburante. Per di più lo fa senza che realmente sia necessario per la normale circolazione. Non siamo mica a Le Mans!

Il numero di giri perfetto

Ecco allora che molti automobilisti decidono di guidare con il motore a bassi regimi per risparmiare carburante. Spiace infrangere i sogni e le strategie antispreco di molti, ma questa misura non è sempre efficace. E vi spieghiamo perché. Vi siete mai chiesti cosa succede se continuate a guidare a bassi regimi? Risparmierete solo carburante? Bisognerebbe porsi il problema in altri termini, cioè: questa pratica costituisce un bene o un male per la meccanica del veicolo?

Come trucco per guidare in modo efficiente, mantenere bassi regimi e quindi preferire le “marce alte” è spesso consigliato. Il tema è che se lo si fa in modo sistematico, ingiustificato e costante, questa pratica può essere dannosa per il motore. Si pensi che nelle auto più moderne, per cercare di ovviare a questo problema interviene direttamente la centralina che avverte il conducente quando è il momento giusto per cambiare marcia. In alcuni casi l’obiettivo potrebbe essere quello di risparmiare carburante, in altri invece rispettare le più severe normative antinquinamento, in generale però un motore è fatto per funzionare in modo ottimale a un certo numero di giri – intervallo compreso tra 2.000 e 3.000 – sotto il quale o oltre il quale lavora peggio.

Guida sotto-giri – giornalemotori.it (foto iStock)

Possibili danni della guida a bassi regimi

Se si guida a un numero di giri inferiore ai 2.000 il motore rischia di non raggiunge la sua temperatura ottimale, l’olio non si distribuisce adeguatamente in tutto il circuito. Al contrario, guidare ad alti regimi potrebbe invece portare al grippaggio. Molta attenzione però a guidare sotto-giri, perché a basso regime il motore provoca maggiori vibrazioni, le quali influiscono negativamente sul funzionamento di diverse parti del motore, come le valvole, i pistoni e gli iniettori, inoltre il motore impiegherà più tempo a raggiungere la sua temperatura ottimale e sarà più lento a riprendersi.

Un’altra conseguenza negativa della guida a basso regime è l’intasamento precoce del filtro antiparticolato, il che lo porta a saturarsi prematuramente, a causa delle scorie generate. Purtroppo non solo il filtro antiparticolato. Infatti in questo processo di intasamento sono coinvolte anche le sonde, i sensori, i flussimetri, i manometri e altri elementi che agiscono in questo sistema per trattenere le particelle inquinanti. soprattutto se si fanno molti tragitti brevi in città, è bene uscire su strada e far girare il motore per qualche minuto a regimi più elevati.