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Mobilità elettrica, lo strano caso tutto italiano: tanti punti di ricarica ma poche auto circolanti | Da cosa dipende

Auto elettrica in carica – giornalemotori.it

Il fenomeno di per sé è positivo, perché significa che quando verrà il momento del bisogno saremo già pronti. Però da cosa dipende? 

L’elettrico in Italia è un flop o no? La domanda è volutamente provocatoria, in quanto la risposta non è così scontata come si tende a pensare. La maggior parte di noi crede che ci siano ancora problemi gravi che limitano la diffusione dei veicoli elettrici.

Ed in effetti ce ne sono. Ma a livello infrastrutturale siamo messi forse meglio di come ci aspettavamo. Qui c’è un primo cortocircuito del sistema BEV che andrebbe quantomeno approfondito.

Da diverse indagini di mercato emerge chiaramente che il problema più grande tra gli automobilisti italiani riguardo la percezione dei veicoli elettrici è dovuto in larga parte alla barriera del prezzo. Tre automobilisti su cinque stanno posticipando l’acquisto di un’auto elettrica proprio per questo motivo.

Auto elettriche al 3,9%, sorpassate anche dai furgoni green

I risultati di vendita infatti confermano questo trend preoccupante che mette l’Italia in una posizione scomoda. Con solo il 3,9% di quota di mercato, le auto elettriche nel nostro paese sono state addirittura superate dai furgoni elettrici. Il quadro sembra preoccupare gli analisti di Motus-e, che descrivono questa situazione come decisamente differente da quella degli altri paesi in Europa, dove il settore dell’elettrico si posiziona intorno al 15%.

Secondo Motus-e, per stimolare il mercato delle auto elettriche è necessaria una revisione del meccanismo fallimentare delle agevolazioni, eliminando i limiti di prezzo per l’acquisto di nuove vetture e destinando i fondi anche alle aziende. Con tutte le piccole e medie imprese operanti in Italia sarebbe opportuno promuovere una politica fiscale adeguata sulle auto aziendali a zero emissioni. In questo scenario di stagnazione del settore l’Italia rischia di rimanere indietro nel trend globale dell’elettrificazione dei trasporti, con conseguenze negative sull’industria e sull’occupazione.

Wallbox, è boom in Italia – giornalemotori.it

Le colonnine raddoppiano il numero di veicoli, perché sta succedendo?

Insomma, vendiamo talmente poche auto elettriche – nemmeno alle aziende siamo capaci di farlo – che siamo molto più avanti in quanto a costruzione e distribuzione delle infrastrutture di ricarica. La cosa può sembrare bizzarra, ma lo squilibrio è evidente dai numeri presi in esame. Nel secondo trimestre del 2023, sono stati installati 4.037 nuovi punti di ricarica pubblica, il che porta il totale nazionale a 45.210 colonnine. Se prendiamo in esame il primo semestre di quest’anno siamo andati davvero forte: sono stati installati 8.438 nuovi punti di ricarica pubblica, registrando un aumento del 80% rispetto allo stesso periodo del 2022. 

E nel privato abbiamo fatto addirittura di meglio. I punti di ricarica per auto elettriche installati in casa o nei condomini hanno superato i 400.000, di fronte a meno di 200.000 veicoli in circolazione. Un vero boom di wallbox agevolato dai bonus edilizi. Secondo i dati dell’Enea sono state 304.000 le installazioni private che hanno goduto dei bonus edilizi erogati dal Governo. Il trend è positivo, perché segna un cambio di mentalità evidente sull’elettrificazione, di fronte al quale gli automobilisti vogliono farsi trovare pronti per quando verranno tempi migliori.